L’Atalanta sale momentaneamente a -5 dalla Juve, ma l’Inter ora potrebbe scavalcarla al secondo posto. Ai rossoneri non riesce il sorpasso sulla Roma
Un punto che forse non aiuterà l’Atalanta ad arrivare seconda o il Milan a chiudere quinto, ma che conferma l’ottimo momento delle due squadre: tra Diavolo e Dea è un 1-1 di qualità, nel terzultimo impegno di questo campionato infinito.
GIGIO PARA-RIGORI— Che il Milan stia benone lo dimostra anche il primo tempo di stasera al Meazza, contro la squadra più devastante del momento: Pioli ha tante assenze e deve schierare dall’inizio Gabbia e Biglia, ragazzi di generazioni diverse, nonché Laxalt al posto dello squalificato Hernandez. Eppure i rossoneri reggono discretamente l’urto atalantino iniziale e al 14′ si ritrovano in vantaggio: Calhanoglu – in stato di grazia come mai gli era accaduto nell’ormai lunga avventura italiana – dipinge una punizione sotto l’incrocio da posizione defilata, scavalcando Gollini, che non è certo piccolo di statura.
Capolavoro. E Donnarumma dà un altro dispiacere alla Dea dieci minuti dopo: pestone di Biglia a Malinovskyi in area, rigore concesso da Doveri dopo controllo Var e paratona di Gigio sul penalty (bruttino, in verità) dell’ucraino. All’intervallo, però, si va sull’1-1, perché Zapata è un gigante tecnico difficilissimo da arginare: quando al 34′ un’azione convulsa di Freuler lo libera in area non c’è niente da fare per nessuno, compreso Calabria che cerca vanamente di rallentarlo. Pareggio che ci sta.