Dal Lione a Oliver, da Baggio al… Lodz: quando la Juve piange dopo una vittoria

Michale Oliver espelle Gigi Buffon in Real-Juve del 2017-18. Ap

Bianconeri eliminati dall’Europa dopo un successo? Non è la prima volta, ma fa sempre male

Vincere è l’unica cosa che conta. Già, ma a volte non basta. I tifosi della Juve se lo sono ricordati ieri sera. Perché i campioni d’Italia hanno vinto sì contro il Lione 2-1 in rimonta, ma alla Final Eight di Lisbona vanno i francesi, forti dell’1-0 dell’andata. Non è la prima volta che i bianconeri lasciano una competizione europea dopo una vittoria. E se pensate che serva come consolazione, riguardatevi i musi lunghi di ieri al fischio finale. No, vincere e uscire non aiuta. Anzi, a volte fa anche più male…

OLIVER E IL BERNABEU—   Come nel 2018 al Santiago Bernabeu di Madrid, nel ritorno dei quarti di Champions. La Juve ci arriva abbagliata dalla rovesciata di Cristiano Ronaldo allo Stadium. Una prodezza in un 3-0 Real che non sembra lasciare speranze di rimonta. E invece la squadra allenata da Allegri gioca una partita gagliarda e trascinata dalla doppietta di Mandzukic e dal gol di Matuidi pareggia il risultato dell’andata. Sullo 0-3 si attendono solo i tempi supplementari, ma in pieno recupero succede il patatrac: Benatia entra scomposto su Lucas Vazquez, l’arbitro inglese Oliver fischia rigore per il Real Madrid. Gigi Buffon perde la testa e si fa espellere per proteste, Cristiano Ronaldo batte Szczesny dal dischetto. È il gol che elimina la Juve, nonostante una gara epica. A fine partita, Buffon si scagliò di nuovo contro il direttore di gara: «Se fischi un rigore del genere al 93′, hai il bidone dell’immondizia al posto del cuore e devi stare a casa davanti alla tv con i fruttini». Fece male, molto male.

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